Da alcuni anni i professionisti del CTN ideano progetti e offrono consulenze a molteplici aziende nei settori tradizionali.

La richiesta di due shiatsuki su come attivare progetti  con lo shiatsu in ambito ospedaliero ci trova pronti a dare alcuni consigli di base a cui aggiungiamo il suggerimento di operare con il supporto di esperti nel campo specifico.

Due shiatsuki scrivono:
Frequentiamo il corso di Shiatsu nella scuola MiZai Shiatsu di Bari, diretta dal Maestro Luigi Gargiulo. Ti contattiamo perchè con un mio carissimo amico nonchè “collega e paricorso” abbiamo deciso di partecipare al Bando Principi Attivi indetto dalla regione Puglia, che tramite un prestito a fondo perduto di 25 mila euro, promuove e incentiva la nascita di nuove iniziative territoriali in vari ambiti.
Quindi noi ci siamo proposti di promuovere e portare lo Shiatsu in ambito sanitario, introducendo questa formidabile tecnica se non in ospedale, almeno in cliniche o strutture convenzionate o associazioni, tipo AISM e Collegio delle Ostetriche (per il momento stiamo contattando questi due, ma accettiamo volentieri suggerimenti). Da voi è una realtà già ben avviata e apprezzata, quaggiù invece c’è ancora reticenza, ignoranza e paura di perdere i pazienti, non cercando di capire che piuttosto si potrebbe pensare ad una collaborazione tra operatori sanitari e operatori olistici per fornire un migliore e più completo sostegno.
Dunque vorrei chiederti, data la tua esperienza e conoscenza di queste realtà, qualche consiglio su come proporci in questi ambienti, facendoci ben volere, proponendoci non in maniera sostitutiva ma complementare. Inoltre, non avendo concluso il percorso ma avendo frequentato le sette fasi previste dal curriculum formativo e alcuni dei vari seminari che pensiamo finiranno tra il 2013 e il 2014, possiamo presentare il progetto? Ci conviene farci fare dal Maestro un attestato del monte ore teorico e pratico fin qui effettuato? Dovremmo rivolgerci alla Federazione Nazionale?
Noi crediamo molto nell’efficacia e nella validità di questo prezioso strumento e vorremmo farlo conoscere e vivere a sempre più persone, che sicuramente approveranno questa nostra visione della salute.
A nome mio e del mio amico, Ti ringrazio anticipatamente e Ti auguro una serena estate.
NB: se passi da queste parti, saremmo ben felici di offrirti un buon caffè!

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Mi fate una domanda a cui non è difficile rispondere ma che necessita di una premessa: lo shiatsu non è un trattamento sanitario.

Quindi proporre una collaborazione al personale sanitario è un progetto sempre possibile, essere accettati è più difficile.

Il problema maggiore è come presentarsi perchè ci si propone in un ambiente che non è il nostro, dove si deve spiegare che lo shiatsu non è un’attività sanitaria, non usa farmaci, diagnosi medica e non ‘cura’ ma si prende cura (in inglese la differenza c’è tra ‘to cure’ e ‘to care o take care’ ma in italiano non è così evidente).

Se però ci si propone di lavorare gratuitamente di solito si viene accettati. Oggi sopratutto la sanità è senza fondi e quindi se si fa volontariato si aprono molte porte.

La parte di cui mi occupo in modo particolare è lo shiatsu in gravidanza ma in questo caso è facile spiegare che la gravidanza non è una malattia, che lo shiatsu è sostegno. L’importante è sempre definire chiaramente che lo shiatsu non cura e che quindi coadiuva il lavoro dei sanitari, perché non ci si propone per curare le patologie, bensì si agisce sostenendo l’energia vitale.
Un altro ottimo progetto in campo sanitario in questo momento lo sta facendo un mio collega, Valter Vico, con cui collaboro, nel proporre percorsi e metodi di gestione dello stress in ambito sanitario ma anche non sanitario.

Come proporre un progetto credibile e sostenibile professionalmente? Io consiglio di presentarsi di fronte alle istituzioni con le carte in regola, con un’assicurazione professionale e con un accreditamento a livello nazionale. Serve quindi avere un certificato di iscrizione alla Federazione nazionale che per me è la FISieo.

Un altro importante aspetto non certamente secondario è definire le proprie competenze in merito all’argomento del progetto che si vuole proporre. La preparazione triennale e l’esperienza sono quindi fondamentali per proporre un percorso o un progetto che faccia perno sulle competenze specificatamente acquisite. Eventuali ampliamenti come ad esempio lo shiatsu in gravidanza vanno sostenuti da una preparazione specifica e anche superiore alla qualifica ottenuta al termine del percorso scolastico.

Prossimamente sarò a Brindisi a settembre per una conferenza sull’argomento: Salute in maternità: conferenze a Brindisi. Leggi http://www.infosalute.info/news.php?id=1852&salute-in-maternita-lo-shiatsu

Potrebbe essere un’occasione per incontrarci.
a presto
Gianpiero Brusasco

Di Centro Tao Network

TAO, Tecniche ed Arti Orientali. Scuola di Shiatsu Tao, network dei professionisti delle discipline olistiche, corsi, trattamenti, conferenze. 3474846390 - info.centrotao@gmail.com

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