Lo Shiatsu, un aiuto per la gestante e il neonato
A Brindisi dal 23 al 25 settembre ciclo di conferenze su questa antica arte con cui si può accompagnare la salute la donna attraverso le varie fasi della vita in modo dolce, profondo e non invasivo secondo la filosofia e l’esperienza orientale delle ostetriche giapponesi.
Tra le discipline che ben si accostano ad un evento naturale (è bene ricordare che la gravidanza fisiologica non è una malattia) lo Shiatsu, una tecnica manuale giapponese, che si distingue per la sua ben nota e testata affidabilità, deriva dall’esperienza delle ostetriche tradizionali giapponesi (josanpu) che hanno preservato, e arricchito con moderne tecniche, quanto si conosce da sempre: il tocco esperto di un professionista fa molto di più di qualsiasi strumento, quando c’è bisogno di rassicurare, aiutare, sostenere la gravida nel suo percorso fisiologico.
Lo shiatsu può aiutare ad alleviare la maggior parte dei disturbi legati alla gravidanza e aiutare la madre a stabilire un legame con il bambino che porta in grembo, con l’uso di tecniche che facilitano il passaggio dell’energia attraverso il ventre materno fino al corpo del bambino. Alcune di queste tecniche possono essere insegnate alla madre, in modo che le metta in pratica lei stessa, o il padre. Questo può aiutare emotivamente la madre a essere più cosciente dei suoi bisogni e in sintonia con essi. In questo senso può essere una buona preparazione per il viaggio verso la maternità e per il momento cruciale del parto, sia per la madre che per il padre.
Durante il travaglio si può lavorare sulla paura dell’incognito. Come tutte le ostetriche sanno, le emozioni non elaborate possono bloccare il processo del travaglio. La pressione shiatsu può essere combinata con lo strofinamento e la respirazione per alleviare il dolore nei due stadi del travaglio, che può anche essere indotto stimolando dei punti specifici. Molte ostetriche hanno usato questi punti con buoni risultati e ciò dimostra l’efficacia della pratica. Gli stessi punti di induzione possono essere trattati durante il travaglio per dare forza alle contrazioni e aiutare così la discesa del bambino, e in alcuni casi l’espulsione della placenta. Coinvolgere il bambino nel trattamento ha l’effetto di calmare lui e la madre, e di ridurre così la sofferenza fetale.
Nel momento successivo al parto si può lavorare con la madre per sostenerla nel primo allattamento al seno, sia per favorire il flusso del latte che per migliorarne la qualità della produzione.
È possibile mostrare ai genitori come usare lo shiatsu sul bambino per fortificare i legami familiari. Può essere praticato sui bambini vestiti, ma si preferisce trattare direttamente la pelle per stimolare il sistema immunitario più direttamente. Lo shiatsu può anche essere adeguato ai bambini malati nei reparti neonatali con l’uso di una pressione leggerissima o, nei casi in cui la stimolazione corporea fosse dannosa, con trattamenti che non richiedano un contatto fisico.
Relatore Gianpiero Brusasco, Erborista, formatore e professionista Shiatsu, coautore di ‘Shiatsu per la gestante e per il neonato’ un nuovo modo di affrontare il travaglio/parto- RED editrice. Ha svolto corsi di shiatsu per ostetriche in diversi contesti pubblici e privati accreditati per l’ECM.
Link : La settimana dello shiatsu in Puglia
Buona sera sono Luca,
mi sono diplomato alla scuola CHICCO INTEGRALE DI PERUGIA.
Avrei voglia di investire ancora sullo shiatsu, ma a che pro investire quel poco che si ha per poi trovare difficoltà nel lavorare con esso?
Comunque se avete aggiornamenti riguardo ad altri corsi sarei lieto di esserne informato.
Poi lavorare aiutando le donne nel parto sarebbe il massimo.
SHIATSU&VITA
Saluti
Luca
Se lo shiatsu è la tua professione, investire nello shiatsu è tutto quello che puoi fare per migliorare la tua professione. Lavorare con le donne in gravidanza non è solo bello e gratificante ma è anche un impegno e una responsabilità. Che dire? Non c’è mai abbastanza professionalità da aggiungere!!! Auguri per il tuo lavoro