Partendo dalla domanda qual è l’attività motoria giusta per un bambino disabile? La risposta è “quella in cui lui/lei riesce a fare con impegno” (Rossini S., 1983). Il progetto di ginnastica adattata da cui ho tratto queste osservazioni mi ha posto subito quella domanda e questa riflessione. La prima consegna di lavoro nel laboratorio scolastico di ginnastica adattata era che ogni docente avesse un ruolo di accompagnamento nelle attività svolte dai ragazzi, integrando in ciò la teoria di Vygotsky della zona di sviluppo prossimale al fine di incrementare la motivazione alla partecipazione attiva e responsabile al gioco.
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