Il simposio “Shiatsu al Tramonto?” ha riunito a Parma professionisti e insegnanti FISieo per fare il punto sullo stato attuale dello Shiatsu e discutere le prospettive per il futuro. È emerso un quadro complesso e, per certi versi, preoccupante, ma anche ricco di spunti per affrontare le sfide con spirito costruttivo.
Stato Attuale delle Scuole di Shiatsu
Le scuole di Shiatsu stanno attraversando una crisi significativa. Molte hanno chiuso i battenti a causa della drastica riduzione degli iscritti. In alcune regioni, soprattutto quelle con economie più solide, le scuole resistono ma con una trasformazione della domanda: gli allievi si iscrivono per motivi personali piuttosto che professionali.
Un altro elemento critico è l’assenza di un ricambio generazionale. Con un’età media degli insegnanti intorno ai 60 anni, il futuro della disciplina appare incerto, con pochi giovani interessati a intraprendere la professione.
Difficoltà Strutturali del Sistema Shiatsu
Tra i principali ostacoli emersi, il mancato riconoscimento ufficiale della professione è considerato uno dei più grandi limiti. Questo status ne riduce l’attrattiva e rende difficile promuoverlo come una scelta professionale sicura.
Anche i costi elevati dei percorsi formativi, uniti alla concorrenza di discipline più flessibili (come il counseling e la naturopatia) o approcci più personali (come lo yoga e il pilates), rappresentano barriere significative per i potenziali nuovi studenti.
Prospettive Economiche e Sociali
Il contesto economico incerto spinge molte persone a cercare professioni che offrano guadagni sicuri e immediati, penalizzando attività libero professionali come lo Shiatsu. Tuttavia, alcune scuole riescono a sostenersi integrando altre discipline come yoga o Pilates, offrendo pacchetti formativi più variegati e attraenti.
Cambiamenti nella Percezione dello Shiatsu
Il simposio ha sottolineato come la percezione dello Shiatsu stia cambiando: da pratica olistica e filosofica, la domanda sembra orientarsi verso approcci più funzionali e pratici.
Un altro elemento cruciale è l’impatto della pandemia. Il COVID-19 ha aumentato la diffidenza verso trattamenti con contatto fisico, spingendo verso alternative più individuali, come l’auto-Shiatsu.
Proposte per il Futuro dello Shiatsu
Durante le discussioni, sono state avanzate diverse proposte per rilanciare lo Shiatsu:
•Formazione modulare: Strutturare corsi in tre anni, con un primo anno orientato alla pratica e competenze base, per attirare più allievi.
•Innovazione e auto-osservazione: Insegnanti e scuole sono invitati a ripensare la loro offerta formativa, adattandola alle esigenze del territorio.
•Collaborazioni intersettoriali: Progetti mirati in settori come il turismo e il benessere aziendale potrebbero creare nuove opportunità per gli operatori.
•Promozione e consulenza: Creare format di consulenza per aiutare le scuole a migliorare la comunicazione e la gestione delle difficoltà.
Sfide per la Federazione
Anche la Federazione Italiana Shiatsu (FISieo) si trova ad affrontare difficoltà. Durante il simposio, è stata sottolineata la necessità di un maggiore supporto alle scuole e agli insegnanti, ma anche di un ripensamento delle strategie federative.
Il simposio ha evidenziato come lo Shiatsu stia attraversando una fase di selezione naturale, con il rischio di scomparsa per alcuni stili e modelli. Tuttavia, è emerso un consenso sulla necessità di adattamento: ripensare l’insegnamento e la promozione dello Shiatsu per rispondere alle nuove esigenze della società.
Il futuro della disciplina dipenderà dalla capacità di innovare, collaborare e mantenere viva la passione che da sempre anima il mondo dello Shiatsu. Questo simposio ha rappresentato un passo importante per affrontare le difficoltà e prepararsi al cambiamento con una visione chiara e condivisa.
Gianpiero Brusasco
Professionista Shiatsu e Chirologo con abilità di Counseling
Centro Tao Network – Torino