Intervista a Gianpiero Brusasco, Chirologo, e Valter Vico, Riflessologo, entrambi operatori shiatsu.
Il 3 gennaio 2025 si è svolta una conferenza dedicata al significato delle linee del piede e della mano, analizzate attraverso le lenti della riflessologia plantare e della chirologia. Gianpiero Brusasco e Valter Vico, esperti rispettivamente di chirologia e riflessologia, hanno esplorato le connessioni tra queste due discipline, spiegando come lo studio delle linee e delle zone possa rivelare aspetti profondi della salute fisica ed emotiva. In questa intervista, ripercorriamo i punti salienti della loro conversazione.
Intervistatore: Gianpiero, ci puoi spiegare cosa rivelano le linee del piede rispetto alla salute e allo stress di una persona?
Gianpiero Brusasco: Le linee del piede sono una sorta di mappa che racconta il rapporto di una persona con il proprio corpo e con la terra. Mentre le linee della mano riflettono la personalità e le emozioni, quelle del piede parlano del radicamento fisico e degli equilibri energetici. Ad esempio, una linea profonda e marcata può indicare stress cronico o rigidità, mentre screpolature o ko irregolarità della pelle segnalano difficoltà nella circolazione del Qi, l’energia vitale secondo la Medicina Tradizionale Cinese.
Intervistatore: Valter, come la riflessologia si inserisce in questo contesto?
Valter Vico: La riflessologia si concentra su specifiche zone del piede che corrispondono a organi e funzioni corporee. Non parliamo di linee, ma di aree riflesse: queste zone non sono segni statici, ma possono trasformarsi nel tempo, riflettendo cambiamenti nella salute o nello stato emotivo. Attraverso il trattamento, possiamo stimolare il riequilibrio di queste aree e alleviare tensioni accumulate. Ad esempio, lavorare sulla zona del diaframma può portare sollievo a chi soffre di tensioni respiratorie o emotive.
Intervistatore: Gianpiero, quali sono le principali differenze tra la lettura delle linee della mano e quelle del piede?
Gianpiero: Le mani esprimono il potenziale creativo e relazionale di una persona; sono la manifestazione della nostra capacità di trasformare e comunicare. I piedi, al contrario, rappresentano il nostro legame con il mondo fisico, il sostegno che riceviamo e il modo in cui ci radichiamo. Mentre le linee delle mani possono mutare più rapidamente con l’evoluzione personale, quelle dei piedi tendono a cambiare più lentamente, rispecchiando il peso della vita quotidiana.
Intervistatore: Durante la conferenza avete parlato delle emozioni nei piedi. Puoi approfondire questo aspetto?
Gianpiero: Certamente. Le emozioni si imprimono nei piedi attraverso la qualità delle linee e della pelle. Ad esempio, una zona del piede associata al fegato potrebbe rivelare rabbia trattenuta, mentre screpolature nei pressi dell’arco plantare possono indicare preoccupazioni croniche. In chirologia, distinguo tra linee temporanee, legate a emozioni momentanee, e linee permanenti, che riflettono schemi di vita più profondi.
Valter: Aggiungo che in riflessologia ogni zona del piede riflette uno stato dell’organismo. Per esempio, se la zona associata allo stomaco è dolente, ciò potrebbe indicare uno squilibrio digestivo. Anche i cambiamenti nella consistenza o nel colore della pelle in queste aree sono indicatori importanti per il riflessologo.
Intervistatore: Valter, ci puoi raccontare come si integrano le due discipline nel trattamento?
Gianpiero: Una combinazione efficace è iniziare con il trattamento dei piedi, che aiuta a rilasciare lo stress e a riequilibrare il corpo, per poi passare alle mani, favorendo l’espressione dei talenti e delle potenzialità. Lavorare sulle zone del piede facilita il rilascio delle tensioni profonde, mentre il trattamento della mano può sostenere l’aspetto creativo ed espressivo della persona.
Valter: Concordo. Un approccio combinato offre una visione più completa della persona. Per esempio, trattare una zona contratta nel piede associata a tensione in un organo può creare le basi per lavorare successivamente sulla mano, favorendo l’evoluzione personale.
Intervistatore: Avete accennato all’origine indiana di queste pratiche. Quali influenze hanno avuto sulla chirologia e sulla riflessologia moderna?
Gianpiero: L’India è una delle culle storiche di entrambe le discipline. La chirologia indiana si basa sui testi vedici, che associano le linee della mano agli archetipi universali e ai percorsi karmici. Allo stesso modo, la riflessologia plantare ha radici profonde nella medicina ayurvedica, che interpreta i piedi come una mappa del corpo e dell’anima.
Valter: Queste tradizioni antiche ci insegnano che il corpo è un tutt’uno. Anche se la riflessologia plantare moderna è stata sistematizzata in Occidente, molte delle sue intuizioni derivano da questi saperi millenari.
Intervistatore: Quali sono i prossimi passi per portare avanti questa integrazione?
Valter: Stiamo organizzando un corso di riflessologia del piede e della mano, dedicato agli operatori Shiatsu e agli appassionati di queste discipline.
Gianpiero: Inoltre, sto lavorando a un libro specifico sul trattamento delle linee del piede, che includerà mappe e tecniche pratiche. Il nostro obiettivo è rendere queste conoscenze accessibili e utili per chiunque voglia migliorare il proprio benessere.
La conferenza del 3 gennaio 2025 ha messo in luce l’importanza di integrare chirologia e riflessologia per una comprensione completa della persona. Il lavoro di Gianpiero Brusasco e Valter Vico dimostra come queste antiche discipline possano offrire strumenti preziosi per affrontare lo stress, coltivare l’equilibrio emotivo e migliorare la salute generale. Tra corsi, libri e convegni, il futuro promette nuove opportunità per chiunque desideri esplorare il mondo delle mani e dei piedi.
