Il XXXIII convegno Fisieo si è distinto per la presenza di numerosi interventi innovativi, ma uno dei momenti più attesi è stato il laboratorio esperienziale condotto da Marina Bernardotti, un’esperta nel campo dello shiatsu con trent’anni di esperienza. Il suo workshop, intitolato “Il Sentire come Radicamento”, ha esplorato le profondità dell’ascolto e del sentire nell’arte dello shiatsu, offrendo ai partecipanti strumenti per migliorare la qualità e l’efficacia dei loro trattamenti.
Marina Bernardotti ha iniziato il suo percorso con lo shiatsu a Torino circa trent’anni fa, e da allora ha continuato a espandere la sua conoscenza integrando diverse discipline e tecniche. Il suo approccio si basa sull’importanza di ascoltare senza giudizio, una pratica che ha sviluppato e perfezionato attraverso l’insegnamento e la pratica professionale. Nel suo laboratorio, Bernardotti ha enfatizzato il valore di un ascolto profondo e radicato, essenziale per raggiungere un contatto autentico con il paziente, o Uke, come si dice nel linguaggio dello shiatsu.
Durante il convegno (rapporto a diade), Bernardotti ha proposto un approccio pratico e interattivo, invitando i partecipanti a lavorare a coppie. L’obiettivo era quello di sperimentare direttamente il potere del ‘sentire’ attraverso esercizi che stimolano la consapevolezza interiore e la capacità di percepire e reagire alle esigenze dell’altro senza preconcetti o distrazioni. Questi esercizi sono stati preceduti da una breve introduzione teorica che ha posto le basi per l’esperienza pratica.
Uno degli strumenti chiave utilizzati nel workshop sono state le “4 Diagnosi Kanpo”, un metodo di valutazione che si adatta perfettamente al tema del convegno. Attraverso questi esercizi, i partecipanti hanno potuto esplorare diverse dimensioni del ‘sentire’, migliorando la loro capacità di connessione e interazione nel contesto terapeutico dello shiatsu.
Il culmine del laboratorio è stato un momento di scambio, durante il quale i partecipanti hanno applicato le tecniche apprese, trattando reciprocamente con uno shiatsu che integrava le nuove competenze acquisite. Secondo Bernardotti, questo tipo di pratica non solo arricchisce l’esperienza del trattamento ma promuove anche un’evoluzione professionale, conducendo a un livello più profondo di competenza e sensibilità.
In conclusione, il laboratorio di Marina Bernardotti al XXXIII convegno Fisieo ha offerto ai partecipanti non solo una metodologia per approfondire la propria pratica dello shiatsu, ma anche un’occasione di crescita personale e professionale, dimostrando come un ascolto attento e non giudicante possa trasformare radicalmente la qualità del trattamento. Con un mix equilibrato di teoria e pratica, Bernardotti ha lasciato un’impressione duratura, ispirando i partecipanti a portare questi insegnamenti nelle loro pratiche quotidiane.