Gli stretching dei meridiani, detti esercizi Makko ho, sono movimenti di allungamento dei 12 canali energetici ideati dal M° Shizuto Masunaga.
I movimenti sono 6, uno per ogni coppia di meridiani, così come riportato in figura.
Lo scopo degli esercizi è di favorire il libero fluire del Qi all’interno dei meridiani, presupposto per una corretta funzionalità dell’organismo e fautore della regolazione omeostatica dei processi vitali.
Per eseguirli correttamente è necessario coordinare il movimento con il respiro mentre si visualizza il corpo che si allunga nella direzione del movimento.
Non sono esercizi “ginnici”, non dovete dimostrare quanto siete sciolti o porvi obbiettivi particolari: l’unico obbiettivo da porsi è quello di sfruttare al massimo le vostre capacità, portando il corpo al suo limite di resistenza, ma mantenendo una respirazione calma e rilassata. Se infatti vi “bloccate” interiormente, il senso di questi esercizi si perde: dovete rimanere rilassati, concentrarvi sulle linee di tensione, assecondare il movimento con la respirazione e la vostra flessibilità aumenterà.
Eseguite i seguenti esercizi per i meridiani almeno una volta ogni due giorni, tenendo presenti le seguenti regole:
A – Eseguire i movimenti in allungamento durante l’espirazione.
B – Inspirare prima di iniziare il movimento.
C – Non forzare mai l’allungamento ma portare il corpo al limite della resistenza.
D – Rilassarsi e mantenere la posizione raggiunta respirando due volte profondamente.
E – I punti dolorosi mostrano squilibri energetici (nell’espirazione il fastidio si attenua).
F – Prima di iniziare, cercate un posto tranquillo e prendetevi qualche minuto per concentrarvi sulla respirazione diaframmatica portando l’attenzione della mente sul vostro baricentro sotto l’ombelico (può aiutare la concentrazione porre le mani in questa zona).
Se avete difficoltà nell’eseguire un esercizio, non è necessario insistere anzi secondo Masunaga questo accanimento non sarà produttivo bensì affaticherà il sistema. Il principio operativo alla base di questi esercizi è riferibile al concetto Zen del “non fare”, cioè del non forzare. Sarà infatti l’esercizio che risulterà più facile per voi che avrà la maggior efficacia nel ripristinare un corretto fluire del Qi. Sebbene questo approccio sembri paradossale al comune sentire è in realtà una semplice verità: la parte rigida del nostro corpo che non si piega, soffre, mentre la parte elastica, che ha un maggior allungamento, può esercitare un’azione di sostegno e regolazione della parte “malata”. Incentivando con l’esercizio la forza nella parte più flessibile questa permette alla parte più rigida di riprendere gradualmente la mobilità.
La profondità del pensiero orientale non si limita all’aspetto fisico ma vede correlati ai 12 meridiani anche le funzioni organiche e le espressioni emotive. Questi esercizi sono pensati per favorire non solo la flessibilità fisica ma anche l’adattamento fisiologico alla vita quotidiana e il riequilibrio emotivo di pari passo con il miglioramento della funzione muscolo-scheletrica.
Nei successivi post vedremo gli esercizi uno per uno:
Esercizio 1 – ELEMENTO METALLO (Meridiani del Polmone e dell’Intestino Crasso).
Esercizio 2 – ELEMENTO TERRA (Meridiani dello Stomaco e della Milza/Pancreas).
Esercizio 3 – ELEMENTO FUOCO ASS. ( Meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue).
Esercizio 4 – ELEMENTO ACQUA (Meridiani della Vescica Urinaria e del Rene).
Esercizio 5 – ELEMENTO FUOCO SUPP. (Meridiani del Mastro del Cuore e del Triplice Riscaldatore).
Esercizio 6 – ELEMENTO LEGNO (Meridiani della Vescicola Biliare e del Fegato).
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Le fasi dello sviluppo del Qi secondo la Legge dei Cinque Elementi (figura).
[…] Per comprendere meglio l’esercizio vedi il post precedente: https://www.centro-tao.it/2012/06/09/stretching-dei-meridiani-shiatsu-in-movimento/ […]
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