Si dice che le forme corporee siano prodotte dall’unione di soffi che attraverso una metamorfosi divengono esseri viventi cui si dà il nome.
(Huangdi Neijing Suwen)
Conviene notare come sia l’Occidente che l’Oriente concepiscano l’identica unità binomica spirituale composta di entità celesti e terrestri. La tradizione greca elenca theós e dáimōn, la tradizione cineseshén(神) e guǐ (鬼).
Muoviamo da questi ultimi. Gui sono vasta e variegata impressionante confusa confondente schiera, melmoso strato menomato di ogni congruo discernimento e continuativa capacità direttiva che permane in oscure esperienze di difficoltà e contraddizioni, conflittuale vischioso ristagno di fraintendimenti animici, dolorose condensazioni di grevi karma familiari, larvali entità astrali, incubi e succubi, vampiri e ninfe, fantasmi, diafani demoni. Non si tratta però affatto di strato privo di significato e valore nell’economia dell’esistenza, nulla è inutile o separato, tutto è fondamentale necessario momento della ciclica trasformazione ed evoluzione vitale, e di certo lo è quant’altri mai lo strato dei gui. Ne è evidenza la prima fase embrionaria. Al concepimento convergono entità spirituali che la tradizione cinese indica quali benshen, radici spirituali, nell’ideogrammaben indica infatti le potenti radici di un tronco, shen è il retto centrale raggio spirituale che illumina l’esistenza. Questo è il vero miracolo della vita, il fatto che il mondo spirituale concepisca e scelga e attui di farsi carne, calandosi negli angusti confini di spazio e di tempo e di limitatezza che del mondo incarnato sono propri, e che per farsi materia scelga la melma più greve e oscura dell’intera esistenza, il buio strato delle larve e dei demoni, i gui, che divengono così la primitiva creta grezza che shen e ling, le celesti luci spirituali, colgono e plasmano a propria forma e immagine in ogni nuova vita.
Po e hun, i běn shén (本神), sono infatti le dieci anime creatrici e custodi organiche che convergono ove ogni nuova vita viene concepita e ne individuano e numerano e nominano i primi moventi e i metabolismi embrionari sottili come materiali. Sono composti della grezza materia di gui, la cupa schiera di larve e demoni astrali e incubi e succubi e ninfe e vampiri, greve creta, scelta però e trapassata e pervasa e benedetta e redenta da shen, il numinoso principio spirituale del mondo. Conviene restare sul questo numinoso processo che Padre Claude Larre chiamava radicamento degli spiriti.
Il primo concepimento di una nuova vita è determinato dalla discesa dai Cieli di un originario principio spirituale celeste, fenomenica realizzazione di shen e di ling, che attraversando la realtà sottile del creato preme dall’alto contro lo strato dei gui e trapassandolo se ne impregna e riveste e tinge e forma, in modo tale da concepire e realizzare la famiglia degli hun, le tre anime creatrici e custodi organiche di origine celeste, benshen di origine celeste.
Promosse da questo originario principio spirituale celeste le entità gui,di volta in volta idonee e adeguate all’evoluzione e alla rinascita, recuperano così la direzione e la continuità esperienziale e ritornano alla vita quali entità formali e sostanziali divenendo l’essenza della famiglia degli hun, corale anima dinamica che sovraintende alle capacità immaginifiche e oniriche organiche.
Reciprocamente a questa celeste discesa spirituale, l’originario principio spirituale terrestre sale dunque dalla terra e premendo dal basso contro lo strato dei gui lo attraversa venendo a convergere ove una nuova vita viene concepita e realizzata. L’opaco strato larvale deigui viene così pressato dal basso verso l’alto dall’originario principio spirituale terrestre che trapassandolo ne resta impregnato, rivestito, tinto, formato.
Le entità gui di volta in volta idonee e adeguate all’evoluzione e alla rinascita recuperano così la direzione e la continuità esperienziale e formale e promosse dall’originario principio spirituale terrestre ritornano quali entità materiche alla vita divenendo l’essenza della famiglia dei po, le sette anime creatrici e custodi organiche di origine terrestre, benshen di origine terrestre, stabile anima corale che sovraintende alle capacità organiche primitive, reattive, cellulari, sensoriali.
La valutazione degli inerenti ideogrammi svela e rivela l’intero processo.
L’ideogramma gui rimanda a una realtà incerta; 鬼segnala, infatti, nella sua parte superiore, il quadrato terrestre e nella sua parte inferiore una forma sottile che pare alzare al suo procedere una qualche folata di vento, polvere, pulviscolo. Naturale viene così qui l’immagine di diafane presenze, i fantasmi. Hún (魂) e pò (魄) risultano particolari aspetti di gui, ne comprendono infatti l’ideogramma, coniugandolo però con radicali diversi, la nuvola l’uno, il bianco piatto lunare l’altro. La nuvola interpreta così l’impregnazione aerea degli hun, mentre il bianco satellite lunare rimanda alla materica organizzazione dei po.
Similmente, gli stessi nomi degli hun, le tre anime creatrici e custodi organiche di origine celeste, rivelano un preciso equilibrato empireo in cui il principio spirituale, shuangling, Spirito sereno, risulta sostenere la complementarità di due estremi yin yang in cui ogni vita terrestre si realizza, baiguang-Luce bianca, e youjing-Essenza oscura.
Di converso, i nomi delle sette anime creatrici e custodi organiche di origine terrestre, po, evocano un mondo tetro e malato che rimanda aigui e ai loro venefici insulti: spigo-Cane cadavere, fushi-Cadavere sepolto, quei-Demone passero, dunzei-Mostro ingordo, feidu-Veleno fulmineo, chusui-Spazzino di immondizie, bichou-Cacciatore di fetori.
A tali riguardi, il nostro intervento al Master di Medicina complementare dell’Università Statale di Pavia aa 2013 -2014 tratta della slatentizzazione dei benshen quale ipotesi patogenetica delle neoplasie.
Muovendo dai processi patogenetici della neoplasia usualmente considerati, la nostra proposta indaga le radici sottili della neoformazione, carattere patognomonico del tumore. Naturale viene riferirsi allo straordinaria dinamica creativa del corpo embrionario, realtà organica di potenza unica, tale da reggere e determinare l’intero folgorante processo dello sviluppo organico. La neoplasia, almeno taluna neoplasia, si attua mediante slatentizzazione, attivazione e fanerizzazione discrasica della matrice embrionaria che, dato l’arcaico potere creativo, diviene matrice della deformità neoplastica. La radice sottile del tumore sta dunque nell’alterazione dello stato di coscienza,shen, e nella seguente slatentizzazione dei poteri dei corpi animici primevi, benshen, a causa diuna perdita della fisiologica gestione spirituale e mentale organica. Ne viene il patologico riattivarsi di un malato sviluppo organico che si realizza nell’informe e deforme manifestazione neoplastica. Date queste premesse patogenetiche della malattia neoplastica, ne possono seguire anche proposte in chiave preventiva e terapeutica, volte a ristorare gli equilibri mentali e emozionali del malato e restaurarne la stabile efficacia dello stato di coscienza.
I due angeli arrivarono a Sodoma sul fare della sera mentre Lot stava seduto alla porta della città. Non appena li vide Lot si alzò e andò loro incontro. Si prostrò faccia a terra e disse loro: “Miei signori, venite nella casa del vostro servo. Vi passerete la notte, vi laverete i piedi e domattina per tempo ve ne andrete per la vostra strada”. Ma quelli gli risposero: “No, noi passeremo la notte in piazza”. Però egli insistette tanto che essi andarono da lui e entrarono nella sua casa. Allora egli preparò loro la cena. Fece cuocere gli azzimi e ne mangiarono insieme.
(Genesi. 19, 1-3)
A cura di Carlo Moiraghi e Paola Poli